L’allattamento esclusivo al seno è la migliore alimentazione per il neonato e ha innumerevoli benefici anche per la mamma. Questo si sa. Oggi però non ti voglio parlare di questo. Parlare di questo ti porterà a pensare che allattare sia la cosa più naturale del mondo ma non è sempre così. Oggi voglio dirti la verità sull’allattamento. Quella che forse non ti hanno detto.
Da mamma naturopata per me era doveroso allattare, farlo a richiesta e fino a che Tea avesse voluto. Era la vera scelta green, per la sua e la mia salute, per praticità, per economia ambientale e famigliare. Con i figli, si sa, i programmi meglio non farne troppi.
Ti ho già accennato nel mio articolo sui pannolini lavabili della mia difficoltà con l’allattamento e oggi voglio raccontartelo.
Allattamento: la mia esperienza
Mi vennero le ragadi fin da subito, avevo delle profonde ferite sanguinanti sui capezzoli. Quando dovevo allattare provavo un dolore lancinante e il pensiero di doverla attaccare 10/12 volte al giorno mi procurava agitazione e malessere. Ho abbandonato l’idea dell’allattamento a richiesta perché avevo bisogno di far riposare il mio seno e la mia testa. Ho provato subito un senso di inadeguatezza ma, dato che dico sempre di trovare nei momenti NO l’occasione che la vita ci sta dando, mi sono concentrata su altro. Ad esempio sull’interpretare i suoi pianti imparando anche ad alleviarli in altri modi. Provai di tutto per provare meno dolore: dal cambiare di frequente la posizione delle poppate, alle creme, agli impacchi d’acqua e tinture madre…, se continuerai a leggere troverai nel dettaglio i rimedi naturali che ho utilizzato.
Cosa mi ha dato la forza per insistere

Ammetto per un momento di aver pensato di smettere di allattare, andavo quasi in panico appena la sentivo piangere… mi dicevo “il latte si compra, ma una mamma nuova e sana no”. Dovevo pensare a me e al mio equilibrio psicofisico. Era prioritario. Però volevo insistere! Il mio istinto di fronte ai bisogni impellenti di mia figlia mi chiedeva un cambiamento profondo, il mio istinto materno era più forte di quel dolore.
Ricordo un periodo di letture voraci, già iniziato in gravidanza, per la fame di conoscenza e soprattutto il bisogno di trovare sostegno e risposte al mio malessere da neo mamma. A questo dedicherò un altro articolo perché ci tengo a far luce ad argomenti troppo in ombra quando aspetti un bambino e invece tirarli fuori significa rendere una mamma consapevole. Lessi “il linguaggio segreto dei neonati” di Tracy Hogg grazie alla quale ho capito che continuare ad allattare era proprio una mia priorità e non un attaccamento radicale a quello che la società ci impone (per non oltre i 3 mesi perché dopo per la società non va più bene); “Allattare un gesto d’amore” di Tiziana Catanzani e Paola Negri un libro pratico e concreto su questa grande esperienza.
So per certo che ogni sintomo fisico trova sempre una radice emotiva e che i pensieri plasmano le nostre esperienze di vita. Mi sono analizzata, chi mi segue sa che parto sempre da me stessa, e ho capito che il mio problema al seno, l’allattamento (simbolo di maternità, nutrimento, arricchimento) era il mio rifiuto di alimentare il mio sé, accettare il cambiamento, la mia iper protezione, un eccessivo atteggiamento materno. Ho lavorato su questo aspetto incominciando a ripetere a me stessa di essere importante, che mi sarei presa cura di me stessa con amore gioia e senza giudizio. e che avrei lasciato agli altri la libertà di essere quelli che sono.
Condividendo la mia esperienza ho trovato sollievo

Poi ho sentito il bisogno di condividere, ho incominciato a parlare con tante mamme che mi seguono e altre che ho incontrato durante la gravidanza; ho iniziato a chiedere di parlarmi della loro esperienza dell’allattamento e scoprii che per molte allattare era stato difficile, che aveva richiesto un grosso impegno e forza di volontà, molte avevano addirittura lasciato perdere. Non mi sono sentita sola e mi sono sentita come tante altre, perché in fondo quando diventi mamma vuoi sapere di non essere diversa, non vuoi esserlo, vuoi avere il diritto di essere fragile come tante altre, forse come tutte ma non te lo raccontano.
Allattare non è una cosa semplice; Io ho chiesto aiuto (ci tenevo tantissimo ad allattare) e grazie ad un team espertissimo composto da mia mamma, consulente dell’allattamento, osteopata, pediatra e la naturopata che c’è in me sono riuscita nel mio intento. Per sopravvivere ai momenti iniziali ho utilizzato tutto quello che di green poteva esserci: compresse naturali che applicavo sul capezzolo e che mi procuravano molto sollievo e olio di albicocca spremuto a freddo; lavaggi con tintura madre di calendula e infine glicerina tannica. Poi i copri capezzoli e devo dire che sono stati di grandissimo aiuto soprattutto per far rimarginare le ferite e anche psicologicamente mi aiutava a sentirmi protetta.
Mi dicevano “vedrai che poi passa” e credimi che passa davvero!

Questa esperienza mi ha fatto comprendere che se una mamma non allatta, non è certo per cattiveria o per insensibilità o perché è meno madre di un’altra, è perché non ha trovato il giusto sostegno e supporto attorno a sé. Bisogna accettare le proprie difficoltà, superarle se al di là di quella difficoltà c’è il tuo obiettivo ma se invece il tuo obiettivo è altrove accetta, senza giudizio, che hai le tue fragilità e priorità diverse dalle altre.
Se hai bisogno di sapere maggiori informazioni sui rimedi naturali che ho utilizzato per curare il mio seno scrivimi e ti dirò che prodotti ho utilizzato, magari saranno utili anche a te! Se ti fa piacere condividere la tua esperienza, lascia un commento, magari sarà utile ad altre mamme
A presto
Leggendo questo articolo mi sono commossa rivedendo me stessa nella tua esperienza ! Non è facile! Per me che all 11esimo mese allatto ancora non è facile affatto! Io non ho avuto mai le ragadi.. Ma subito dopo il cesareo mi si blocco il latte nel passaggio dal” primo latte” al latte… Il mio seno era inguardabile… Tutto viola gonfio dolorante.. Si vedevano tutte le venuzze… Ho sofferto ho pianto ho urlato.. Ho passato giorni terribili! Gli impacchi con acqua calda, il tira latte dell’ospedale… Mia madre.. Ma soprattutto la volontà di allattare, che di esser madre.. Mi hanno tirato fuori da quei giorni psicologicamente distruttivi! Ed ora? Ora non riesco a staccarla…! Un po’ mi dispiace.. Un po’ per lei!… Ma sono stanca.. Tanto stanca
Allattare è importantissimo ma non dobbiamo mai perdere di vista noi stesse. I nostri bambini hanno bisogno di mamme forti e in armonia e felici. Non sempre allattare è la scelta più giusta
Anche io ho avuto ragadi sin dall’inizio, ma ho tentato tutti i rimedi per non sentirmi SCONFITTA come mamma e per continuare così ad allattare al seno . Ho chiesto aiuto ad una ostetrica e ho migliorato la mia postura, la mia bimba invece ha un attacco perfetto . Ogni volta avevo paura ad attaccarla, ma sono andata avanti . Sono andata avanti anche svegliandomi ogni ora e rimanendo con lei attaccata anche un ora . Così il sonno si riduce sempre più . Sono sfinita, ms so che piano piano troveremo il nostro compromesso . Poi ho dovuto staccarla dal seno a soli 8 giorni di vita e lasciarla in isolamento neonatale per bronchiolite e ho dovuto fare i conti con la tirata latte per ben 10 giorni . La notte dormivo , ma la tiralatte era forse più dolorosa della suzione della mia bimba e sicuramente non un dolce momento come quello condiviso con lei . Al suo rientro ho temuto non sapesse più riattaccarsi , invece mi ha subito cercata e ha cercato il suo posto sicuro . Ora inizio di nuovo con lei , col timore che il latte non basti perché lei vuole essere quasi continuamente attaccata … è estenuante alle volte e la casa un disastro quando non c’è mio marito … ma per ora tengo duro e vorrei non privare la mia bimba di questo atto di forza , dolore e amore .
La cosa improntate è non perdere di vista la nostra salute mentale e fisica. Non dimenticarti di chiedere aiuto, di chiedere di cosa hai bisogno, anche fosse una chiacchierata, una doccia, un gelato. Chiedi. Non dimenticarlo. Ti abbraccio