Una degli insegnamenti che dobbiamo apprendere in questa vita è il CREARE e il LASCIAR ANDARE. Dobbiamo avere ben chiaro in mente che nulla porteremo con noi, se non quello che la nostra anima ha esperienzato nel suo cammino.

Incontro tante donne nel mio lavoro da Naturopata e una delle difficoltà maggiori, sarà che è stata anche la mia per molto tempo, è quella di lasciar andare.

Lasciar andare un dolore, un amore, una situazione, un lavoro, l’immagine che gli altri si sono fatti di me. Lasciar andare anche quel controllo che porta ad una incapacità di delegare con la conseguenza inevitabile di uno scarico energetico e uno stress psicofisico.

Perché è così difficile lasciar andare?

Lasciar andare è una delle azioni necessarie per riportare pace e armonia lasciando spazio al nuovo. Nel mondo occidentale però ci insegnano fin da piccoli a sopportare. Ci dicono che bisogna lottare, soffrire e resistere, che il lavoro è fatica e chi ce la fa è solo fortunato!

Impariamo quindi ad essere delle rocce con la speranza che la fortuna bussi alla nostra porta. Te ne ho parlato anche qui. Ma la roccia cosa fa? Si oppone al flusso continuo ed eterno della vita e rimane lì passiva. Il concetto di sopportare è legato proprio alla resistenza, al trattenere. Non ci viene insegnato il principio del non-attaccamento che è quello che ci dona la consapevolezza che tutto è mutevole nella vita e nulla resta mai uguale a se stesso. Noi occidentali siamo educati in modo tale da affrontare la vita senza questa consapevolezza.

Fisiologia del Lasciar Andare

Tutto ciò che invece di fluire tende a ristagnare, crea degli evidenti blocchi non solo emotivi ma anche fisici. Il non lasciar andare è sinonimo di trattenimento. Quando una persona tende a trattenere lo osservo principalmente dalla presenza di:

  • un ciclo mestruale doloroso
  • un flusso di sangue che inizia piano piano, a volte si ferma e poi riparte
  • stitichezza
  • problematiche alle vie respiratorie (quelle persone che hanno muco constante durante l’anno)
  • circolazione linfatica rallentata.

Inizia da qui a lasciar andare

1. Disfati di qualcosa che ti appartiene

Almeno per 21 giorni getta una cosa al giorno che non usi più, regalarla non ha lo stesso effetto! Può essere quello scontrino che conservi come ricordo, una maglia che non metti ma che “non si sa mai”, la scatola della crema super costosa che ti hanno regalato, il biglietto del treno che tuo interrail con le tue amiche del cuore…

2. Muoviti

senza scuse. 31 minuì. Muoversi significa uscire all’aria aperta e camminare, vuol dire nuotare o correre, può significare attivare la tua playlist e iniziare a ballare, qualsiasi cosa ma muoviti. Lasciar andare inizia con il movimento con il lasciar fluire il tuo prana, la tua forza vitale

3. Journaling

Prendi un foglio di carta e una penna e scrivi tutto quello che hai dentro. La cosa più utile sarebbe quello di iniziare con Cara… e scrivere una lettera a chi senti di dover dire qualcosa che non sei riuscito ad esprimere a tempo debito. Non è importante che ciò che scrivi sia bello o brutto ma permettiti di lasciar andare le parole e le emozioni. Ti consiglio di esercitarti a scrivere lettere o il tuo diario per almeno 21 giorni. Ti accorgerai che ad ogni lettera che scrivi andrai sempre più in profondità. Ne rimarrai stupita

4. Piangi

Se ne senti il bisogno ma non trattenere. Le lacrime sono pulizia. Le la fine portano fuori quello che sofferenza o gioia blocca dentro di te. Far scendere le lacrime dentro di te anziché fuori. Ridere e Pingere sono due reazioni identiche a due stati d’animo; due reazioni che da dentro portano fuori. Purtroppo il ridere è accettato il pianto è biasimato. Ecco che poi ci sono tanti pagliacci in giro che dietro la maschera dell’allegria nascondono tanta tristezza

Sai cosa dico sempre? La natura non fa mai nulla per caso e infatti la cipolla è ricchissima di zolfo che serve proprio a depurare e fa pulizia. Guarda caso mentre la tagli ti fa tirar fuori le lacrime

Lascia andare

A presto – Tiziana