Cosa è il piano parto?

Da noi il piano parto è una pratica poco diffusa ma è un documento molto importante per le mamme. È un foglio auto firmato dove poter esprimere le proprie posizioni e le proprie aspettative riguardo al grande giorno; il piano parto si consegna appena entrati in ospedale o durante la pre ospedalizzazione. Il “piano parto” non è un documento vincolante, questo sia chiaro, perché la struttura ospedaliera che scegliamo, e di cui quindi ci fidiamo, avrà sempre la decisione ultima; credo però sia importante che loro conoscano le nostre volontà.

Nonostante avessi scelto di fare tutto il travaglio in casa assistita da un’ostetrica privata avevo comunque preparato il piano parto… per fortuna, direi, visto che non mi è stato possibile rimanere in casa. Il perché lo racconterò prossimamente.

Ho fatto una ricerca su internet, letto un po’ di piani del parto e abbiamo creato il nostro. Potete prendere spunto dal nostro, copiate, incollate, tagliate, aggiungete. Insomma spero possa tornarvi utile.

Ecco il mio “piano del parto”


Alla cortese Attenzione della Direzione dell’Ospedale Carlo Urbano di Jesi, alle ostetriche e ai dottori della sala parto

OGGETTO: Piano del parto di Tiziana Salari

Abbiamo scelto di partorire presso il vostro ospedale perché riteniamo che sia la scelta migliore per accogliere la nostra bambina. Durante la gravidanza abbiamo maturato alcune richieste, che speriamo possano essere esaudite, per poter vivere serenamente la nascita di Tea. La priorità resta sempre l’incolumità della bambina e della mamma. Pertanto se i medici valutassero di dover prendere decisioni contrarie a questo progetto chiedo soltanto, in qualità di mamma, che mi vengano spiegate e che non compaiono procedure su di me e sulla mia bambina senza che io ne sia a conoscenza.

Travaglio

-Non desidero che le acque vengano rotte artificialmente.

-Non desidero che il travaglio venga accelerato. Preferirei essere lasciata in intimità con mio marito così da rilassarmi ed aumentare la produzione di ossitocina naturalmente.

-Vorrei che le visite interne fossero ridotte al minimo indispensabile.

Parto

-Vorrei che la sala parto fosse calma e tranquilla, e che ci siano le persone indispensabili per poter vivere l’intimità del momento.

-Desidero che non venga effettuata l’episiotomia

-Vorrei evitare qualunque intervento operativo o invasivo (uso di ventosa, forcipe, manovra di kristeller, ecc…) a meno che la vita della mia bambina non ne dipenda.

-Desidereremmo che il cordone ombelicale venisse tagliato dopo l’uscita della placenta o almeno dopo che abbia cessato di battere

-Vorremmo stare le due ore successive al parto insieme alla nostra bambina; quindi rimandare il bagnetto, la misurazione e le prime profilassi

Secondariamente:

-Vorrei avere la possibilità di portare a casa la placenta per poterne fare uso personale

Fiduciosi dell’accoglienza di queste richieste, ringraziamo tutto il personale che ci seguirà in questo evento così importante per noi.

Hai letto bene: ho richiesto di portare a casa la placenta. Continua a seguirmi e ti racconterò perché nel prossimo articolo del mio blog